Scuola, abbandono precoce: in Italia scende al 15%
L’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e di formazione è al centro ancora oggi delle politiche educative europee e nazionali. Si tratta di un aspetto cruciale, che serve a valutare lo stato di salute di un sistema educativo.
Uno dei principali parametri di riferimento che la Commissione europea utilizza per la misurazione dei progressi fatti dagli Stati membri del settore “Istruzione e formazione” è la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona prematuramente gli studi o la formazione, e che la Commissione ha voluto tra i traguardi principali di miglioramento nella sua strategia per il 2020: abbassare al di sotto del 10% la percentuale degli abbandoni precoci.
Lo studio è stato affrontato nella nuova pubblicazione annuale curata da Eurydice Italia, dal titolo La lotta all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione: Strategie, Politiche e Misure, con un aggiornamento sul tasso di abbandono nei paesi europei registrato dalla Commissione europea nel 2014.
Il fenomeno dell’abbandono scolastico è ancora fortemente correlato alla condizione di povertà e all’esclusione sociale, un dato quest’ultimo, che accomuna tutti i paesi a livello globale, anche se in lento e continuo calo.
Proprio in Italia si sono registrati significativi miglioramenti: la percentuale dei giovani che abbandona precocemente la scuola, non conseguendo diplomi di secondo grado, né attestati di formazione professionale, è scesa dal 19,2% nel 2009 al 15% nel 2014.
(Fonte Ministero Istruzione)