Street food all’italiana
Solitamente fritto, gustoso, lo si mangia seduti su di una panchina o camminando per la strada e lo si finisce in pochi bocconi… non si tratta del fast food americano, ma del cibo da strada tutto italiano!
Parte da sempre della tradizione italica, lo street food possiede origini molto antiche, risalenti a circa diecimila anni fa, quando già i Greci descrivevano l’usanza egizia, tradizione del porto di Alessandria che venne successivamente adottata in tutta la Grecia, di friggere il pesce e di venderlo per strada.
Considerato inferiore perché nato dall’esigenza primaria di nutrire il popolo a poco costo, in realtà, è simbolo della tradizione e dell’identità regionale e, per ironia della sorte, proprio la pizza, così amata in tutto il mondo, fa parte di questa categoria, poiché nata dalla necessità di sfamare, per strada, i più poveri.
Sono tantissime le specialità, in tutta Italia, che bisognerebbe assaggiare almeno una volta nella vita, a partire dagli arrosticini, tipico piatto abruzzese ricco di storia, costituito da spiedini di carne di pecora.
Di tradizione ligure, la farinata è una semplice torta salata realizzata con farina di ceci, acqua, sale e olio extra vergine d’oliva, mentre a Napoli vi aspetterà il cuoppo, che consiste in un cono di carta nel quale è possibile trovare diversi fritti, fra i quali i crocché di patate ripieni di mozzarella e prosciutto cotto, le famose palle di riso, le mozzarelline in carrozza, la pasta cresciuta ripiena di alghe o di fiori di zucca e le pizzette fritte.
In Umbria troviamo la torta al testo, una sorta di piada realizzata con acqua, sale, lievito e farina e farcita con salumi o formaggi a piacere, mentre nei mercati siciliani gusterete il panino con la milza.
A Firenze dovrete provare il panino con il lampredotto (o trippa) e in Veneto i cicchetti, stuzzichini tipici, simili alle tapas spagnole, quali il baccalà mantecato, l’uovo con acciughe e i moscardini con polenta e verdure fritte.
Nelle feste e nelle fiere di paese piemontesi, infine, potrete assaggiare i gofri, di solito abbinati al prosciutto crudo e alla toma, oppure, al miele o alla marmellata. Sono la versione più povera della gaufre belga, ricetta importata dai minatori piemontesi tornati in patria dopo aver lavorato in Belgio: farina, acqua, lievito e un pizzico di sale formano un composto cotto successivamente in uno stampo che gli conferisce la peculiare forma a nido d’ape.
Per i più modaioli, non lasciatevi sfuggire i food truck di Milano, automezzi attrezzati che propongono ricette tradizionali, reinventandole in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Rivisitazione dei classici venditori di panini con la salamella o con la porchetta, versione italica degli statunitensi hot-dog e hamburger che, a loro volta, discendono dalla tradizione dei poveri migranti provenienti dalle città di Amburgo e Francoforte, propongono una cucina più raffinata, gourmet, che punta sulla qualità delle materie prime.