La Città Eterna: una passeggiata fra le illusioni ottiche di Roma
Roma nasconde agli occhi di frettolosi turisti angoli curiosi e suggestivi che scopriremo durante questa breve passeggiata virtuale dedicata alla scoperta di quattro curiosità che hanno in comune l’illusionismo, o meglio, l’illusione ottica.
La nostra prima tappa sarà il Convento di Trinità dei Monti, costruito fra il 1530 e il 1570 e annesso all’omonima chiesa, all’interno del quale potremo ammirare il Refettorio, affrescato in modo mirabile con effetti illusionistici dal gesuita Andrea Pozzo nel 1694, e i due dipinti murali eseguiti dai padri minimi Emmanuel Maignan e Jean François Nicéron con la tecnica geometrica dell’anamorfosi, secondo la quale un oggetto è raffigurato in una prospettiva differente da quella centrale affinché risulti quasi invisibile. Cambiando la prospettiva potremo cogliere scene diverse nei due affreschi che occupano i corridoi est e ovest al primo piano dell’edificio: un paesaggio costiero che si trasforma nella solenne immagine di San Francesco da Paola in preghiera oppure San Giovanni intento a scrivere l’Apocalisse che si dissolve in quella che dovrebbe essere l’isola egea di Patmos, luogo nel quale l’apostolo trascorse parte della sua vita in esilio.
Seconda tappa sarà la Chiesa di Santa Maria in Vallicella, la cui pala d’altare è un quadro motorizzato che nasconde un’icona miracolosa della Vergine, considerata un tempo una delle reliquie più importanti di Roma. Fu Rubens a idearlo per proteggerla dal deterioramento causato dal tempo: si tratta di una cornice dotata di un meccanismo nascosto che faceva scendere o salire il suo dipinto, svelando l’icona custodita al suo interno, a seconda delle necessità. Ancora oggi è funzionante ed è possibile assistere a questo rito curioso durante la funzione del sabato sera.
La Chiesa barocca di Sant’Ignazio sarà la nostra terza tappa, la cui cupola imponente è in realtà un’illusione ottica, dipinta su uno spazio piatto mediante la tecnica del trompe-l’œil da Padre Andrea Pozzo, per evitare che l’edificio sacro rimanesse incompleto a causa di mancanza di fondi. Dovremo porci sopra un punto indicato sul pavimento da un disco marmoreo per poter ammirare pienamente il perfetto gioco prospettico di questa bellissima tela di 13 metri di diametro raffigurante una cupola con l’alto tamburo sorretto da colonne.
Come quarta e ultima tappa visiteremo la Colonnata (o Prospettiva) illusionistica realizzata fra il 1652 e il 1653 da Francesco Borromini per il Cardinal Bernardino Spada, spettacolare artificio barocco situato all’interno del Giardino Segreto di uno dei palazzi più belli di Roma, il cinquecentesco Palazzo Capodiferro. I piani su cui si sviluppa la Galleria Prospettica convergono verso un unico punto di fuga: il soffitto in discesa, il pavimento in salita, le pareti convergenti e le colonne laterali che si rimpiccioliscono verso il fondo ingannano i nostri occhi a tal punto da credere che la galleria sia lunga più di 20 metri quando in realtà ne misura appena otto e mezzo. Ad aumentare l’illusione, venne in seguito posta una statua di Marte al termine del corridoio chiuso fra i due colonnati: ci sembrerà gigante ma in realtà è alta appena 80 cm!