Modena: una città dai mille volti!
Se siete amanti della buona cucina e sentite parlare di Modena, città a misura d’uomo sita in Emilia Romagna, saranno il celebre aceto balsamico, lo zampone o lo gnocco fritto le prime cose a cui penserete, mentre nella mente degli appassionati di motori si materializzerà un cavallino rampante che galoppa verso il MEF, il Museo Enzo Ferrari, inconfondibile con la sua futuristica forma a cofano giallo, il colore simbolo della città.
Vi sono tuttavia almeno altre cinque ragioni per visitare questo antico centro, a cominciare dal Duomo, fra i più importanti monumenti della cultura romanica in Europa, riconosciuto dall’UNESCO nel 1997 come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, insieme alla Torre Ghirlandina e all’adiacente Piazza Grande.
Gli amanti del genere fantasy non potranno perdersi l’osso di drago, oggi esposto sopra la Porta Regia del Duomo: fu trovato in epoca medievale durante gli scavi nel sottosuolo e soprannominato così poiché, non sapendo ancora che la pianura padana fosse in passato sommersa dal mare, non si poteva immaginare che si trattasse semplicemente di… un osso di balena!
Nel Duomo si cela un altro mistero ancora più affascinante: una sequenza di scene in bassorilievo scolpite sulla Porta della Pescheria che raffigurano le vicende di Re Artù. Risalgono agli inizi del XII secolo e ne sono la rappresentazione più antica mai realizzata in Italia. Secondo alcune teorie storiche sarebbero la conferma del fatto che il Duomo di Modena fosse crocevia tra il Nord e il Sud Italia e che le prime leggende di Re Artù siano state trasmesse oralmente, presumibilmente da pellegrini che provenivano dal Nord per dirigersi verso Roma.
Il carnevale modenese sarà invece un interessante appuntamento per i più festaioli, il cui protagonista indiscusso è il Sandrone, in vernacolo Sandròun, maschera locale che simboleggia la furbizia e l’intelligenza contadina. Secondo la leggenda, il Duca e i nobili invitavano ogni anno a corte un contadino diverso, al quale davano solo in apparenza l’onore di vivere fra gli agi di corte per un giorno, quando in realtà era solo un modo per sbeffeggiarlo e deriderlo. Un giorno toccò a un certo Alessandro Pavironi, detto Sandrone per la sua stazza imponente, che rispose con tale arguzia alle domande provocatorie dei nobili, da mettere egli stesso in difficoltà i suoi interlocutori, rivelandone la grettezza e la meschinità.
I cultori dell’arte antica potranno visitare la Galleria Estense, collocata nel Palazzo dei Musei, che annovera fra le opere di maggiore importanza la Pietà di Cima da Conegliano, la Madonna col Bambino del Correggio, il Trittico di El Greco, il Crocefisso di Guido Reni, il Ritratto di Francesco I d’Este di Velázquez e il suo busto marmoreo a opera del Bernini.
Coloro che amano la fotografia e l’arte contemporanea potranno optare per la Fondazione Modena Arti Visive, mentre per i più curiosi sarà interessante visitare il Museo della Figurina che, nato dall’appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini e unico nel suo genere a livello mondiale, possiede un patrimonio di 500.000 esemplari di figurine e materiali affini, custoditi nella sede di Palazzo Santa Margherita.