Cervia e lo Sposalizio del Mare
“Benedici o Signore il Mare Adriatico, in cui i cervesi e quelli che fanno affari con essi sono soliti navigare. Benedici queste acque, le navi che le solcano, i remiganti, i nocchieri, gli uomini, le merci”. Con queste l’Arcivescovo della Diocesi di Cervia, apre la festa, che rende grazie all’Alto Adriatico per i ricchi doni che, da sempre, offre alla città: i frutti della pesca, ma soprattutto il sale che ha reso Cervia celebre ovunque. Lo Sposalizio del Mare è una delle più antiche rievocazioni storiche d’Italia: risale al 1445 e quest’anno, dal 25 al 28 maggio, se ne svolgerà la 573a edizione.
La festa si apre con l’incontro del Vescovo con le autorità comunali, dopodiché il corteo si dirige, accompagnato dalla banda, verso il porto, dove numerose imbarcazioni lo attendono per condurlo al largo. Qui il Vescovo prende un anello, sul quale sono incise le parole “Cervia Sposalizio del Mare” e l’anno corrente e lo getta in mare, legato ad un nastro. Subito dopo numerosi nuotatori si tuffano alla ricerca dell’anello e, chi lo trova, ne diventa il legittimo proprietario.
La festa commemora il miracolo compiuto da Pietro Barbo, Vescovo di Cervia e in seguito Papa Paolo II, nel giorno dell’Ascensione del 1445. Di ritorno da un viaggio, il Vescovo incappò in una tempesta, ma riuscì a placarla gettando in mare il suo anello e salvando nave ed equipaggio.
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